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A.S.D. Basket Mooskins Vercelli
26 Nov 2013
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Vittoria strappata con i denti al PalaMooskins!

Vercelli Basket - Pontdonnas Paolo Preti 69-67
(parziali: 18-23, 13-13, 18-14, 20-17)

Vercelli Basket:
(6) Fabio Sguazzotti 1 p.to, (9) Marco Braghin 2 p.ti, (11) Matteo Zito 16 p.ti, (15) Giacomo Mattea 29 p.ti, (16) Alberto Viale, (17) Maurizio Rova, (18) Paolo Barale 7 p.ti, (19) Paolo Ziino 10 p.ti, (32) Paolo Morandi 2 p.ti, (33) Dario Raimondo 2 p.ti.
Coach. Giorgio Lobascio.

Pontdonnas Paolo Preti:
(6) F. Marchiando 10 p.ti, (9) M. Glesaz 6 p.ti, (11) D. Bellardone 2 p.ti, (12) M. Catenazzi 16 p.ti, (13) S. Chieno 18 p.ti, (17) A. Colosio 4 p.ti, (19) M. Perozzi, (31) I. Girelli 11 p.ti.

Arbitro: sig. Modafferi Stefano

Era necessaria una vittoria dopo la sconfitta di domenica ed è arrivata.
Non è stata certo la miglior partita dell'anno, ma il risultato evidenzia un dato importante: arrivati a giocarsela punto a punto il sodalizio Mooskins-Vercelli Basket non ha perso la testa e si è portata a casa la vittoria e i due punti.
Eppure gli ospiti negli ultimi minuti di gara sembravano aver ottenuto il tocco magico nel momento sbagliato (per noi), realizzando qualunque tiro uscisse dalle loro mani e provando a limare il gap ricorrendo al fallo sistematico. Per fortuna, grazie alla freddezza dei tiratori vercellesi, il piano valdostano non ha ottenuto successo.
E' stata anche una partita dura sotto il piano fisico, sia per il ritmo di gara sostenuto che per la fisicità degli avversari, che non hanno esitato dal farsi sentire sotto i tabelloni.
Nonostante le botte e i lividi collezionati sul parquet nei 29 minuti giocati ancora una volta il "condottiero" Jack Mattea si porta a casa lo scettro di MVP della partita, realizzando un punto a minuto.
Condottiero a parte la prestazione di squadra è stata di gran sostanza, soprattutto in difesa ed in special modo quando si è capito che era necessario svoltare la partita per non rischiare di soccombere.
Insomma, un applauso a tutti i giocatori che hanno dato tutto per vincere una partita tutto sommato non facile.

Un faro nella partita il canestro sulla sirena dell'intervallo di un Marco Braghin in versione "io sono il figlio dell'uomo e tiro come cacchio mi pare perché tanto mi entra visto che decido io le sorti dell'umanità", che dopo un rimbalzo offensivo si inventa una parabola di tiro che verrà proposta come studio di funzione nei temi di maturità scientifica da qui all'eternità (perché tanto non verrà mai risolta). Per lui una meritata standing ovation dal pubblico che si risveglia dal torpore del primo tempo.

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